giovedì 4 agosto 2011

E' arrivato Argo. I primi giorni insieme.


Lui, il botolo rosso e bianco che vedete in foto, è Argo. E' un Akita (anche detto Akita Inu, ma "inu" in giapponese significa "cane", quindi se lo chiamate così si offende che è permaloso).
Molti di voi conosceranno questa razza grazie al film "Hachiko", alcuni per puro caso, altri perché sono cinofili appassionati, altri ancora non ne avranno mai sentito parlare in vita loro. Non fa niente, c'è sempre una prima volta e magari, nei post seguenti, approfondiremo con un po' di storia. Per ora ci preme solo fare le presentazioni.

Dicevamo, dunque, lui è Argo, io sono Valentina. Argo è arrivato a casa (vivo con i miei genitori) sabato scorso e da allora qui sono cambiate moltissime cose.
Abbiamo stabilito orari fissi per la pappa (6.00 - 14.00 - 22.00), dobbiamo spazzolarlo, pulirlo, fare brevi esercizi, giocare insieme e fare taaante coccole.
Lui è particolare (anche io, ma il blog è dedicato ad Argo, quindi per questa volta metterò da parte la mia spiccata vena di protagonismo u_u). O meglio: gli Akita sono particolari.
Anzitutto è testardo. Ma tanto. Ed è stoico: non ha pianto quando i miei l'hanno portato a casa, non si è mai lagnato, piagnucola solo un pochino quando mio padre si allontana, visto che l'ha scelto come capobranco (ma ci stiamo lavorando e ora non si lamenta praticamente più, visto che riconosce come capobranco anche me).
Ma più di ogni altra cosa, ribadisco, è testardo. 

Capisce tutto, sia chiaro. E' intelligentissimo. Ha imparato "seduto", "vieni", "resta", "vai" in meno di un giorno (e mi dicono che con questa razza posso considerarmi una miracolata) e ormai fa tutto senza bisogno di premietti, gli basta la nostra approvazione. Però ti obbedisce solo se in quel momento il suo volere coincide col tuo e solo se si fida.
La pallina te la riporta se gli va (di solito quando non hai tempo di stargli dietro), il resto delle volte ti osserva mentre la lanci, si lascia cadere per terra con leggadria estrema (poff!) e ti osserva con fare sconsolato mentre negli occhioni neri scorrono le seguenti parole: perché sono stato così sfigato da trovare un padrone che non sa nemmeno raccogliersi da solo una stupida pallina? Perché??? E, per concludere in bellezza, sospira. Affranto.
E' un gran ruffiano, soprattutto con mia madre (corre da lei se io o mio padre lo sgridiamo) ed è pigro.
Ma proprio pigrissimo! Ha bisogno di stimoli sempre nuovi. Dorme circa 12 ore al giorno e, quando cerchi di svegliarlo per convincerlo almeno a fare pipì, sospira e ti segue sconsolato. Della serie guarda che mi tocca fare.
A meno che tu non abbia tra le mani un biscottino. O non agiti la ciotola piena di crocche. O non gli sventoli davanti un pezzetto di parmigiano.
In questi casi ti seguirebbe anche in capo al mondo.

Cercherò di fare di questo blog un piccolo diario della nostra avventura insieme e di parlare, al contempo, di questa splendida razza e delle difficoltà di tutti i giorni incontrati da un neofita alle prese col suo primo cucciolo.

Per il momento, buon w.e.!

A presto,

Vali e Argo

3 commenti:

Chiara ha detto...

Un benvenuto al sofficissimo e bellissimo Argo e un bacione alla padrona da parte mia ;)!

Jack ha detto...

Bello, bello e bello ancora.

Non vedo l'ora di portargli cibo giapponese.

J.

ClarinetteM ha detto...

Grazie cari <3