martedì 23 agosto 2011

Miracolo fu!


Ebbene sì, ce l'abbiamo fatta. Quella di stasera è stata la quarta uscita al parco (prima ci siamo limitati a brevi giri dell'isolato perché Argo non aveva fatto il richiamo maledetto) e, finalmente, contro ogni aspettativa, abbiamo fatto amicizia con altri due cani.

Le prime passeggiate sono state all'insegna del tira e molla (ogni cinque metri o giù di lì la forza di gravità aveva la meglio sul sedere di Argo che finiva irrimediabilmente sull'asfalto, tanto che iniziavo a pensare si trattasse di una qualche misteriosa legge fisica) e dell'aiuto capo! Un cane cattivo mi abbaia dal suo cancello! No, non me ne frega nulla se è un pinscher ed è grosso quanto una mia zampa, portami via da qui!, almeno fino a quando non si arrivava dentro al parco.
A quel punto Argo... abbaiava. Tra i denti, peraltro. E ringhiava. Qualsiasi cane vedesse... woooof! E indietreggiava. Gli altri cani, più che altro, lo guardavano interessati per i primi due secondi per poi mostrargli i deretani snobbandolo. E lui rimaneva lì. Da solo. Tutto su di giri.

Non nascondo che, la prima sera, sono tornata a casa piuttosto spaventata, della serie: OddioMiSonoPortataACasaUnCaneCheAggrediràTuttiPortateloViaVoglioUnLabrador! 
Lo sapevo che gli Akita sono diffidenti, tendenzialmente dominanti, scontrosi con gli altri maschi, però Argo non ha ancora tre mesi, è un cucciolotto. Ok la diffidenza, ma mostrare i denti mi sembrava un po' esagerato. E poi, diciamocela tutta, non ho mai creduto fino in fondo ai proprietari di Akita che ti raccontano che il loro cane non tollera assolutamente i suoi simili, ho sempre pensato che si trattasse di problemi di socializzazione, anche perché al massimo, visto il carattere, un Akita ti ignora. Ma non ti attacca. Non per primo. 
Perciò mi sono sempre ripromessa di far socializzare Argo fin da cucciolo, in modo da limitare, quantomeno, i lati negativi della sua indole. Un cucciolo vorrà giocare, mi dicevo. Se continuo a farlo socializzare non diventerà aggressivo.
Sì, ok... andatelo a dire al piccolo orso che ringhia come un ossesso a qualsiasi suo simile gli attraversi la strada.

Per farla breve, la seconda sera la storia s'è ripetuta. La terza ha iniziato a guardare con interesse due cani che giocavano. Due cani a cui lui, due minuti prima, aveva abbaiato tutto rissoso e che, per tutta risposta, l'avevano ignorato per andare a rincorrersi nell'erba.
Al che Argo s'è fermato. Li ha guardati. Ha guardato me e mio padre. Poi di nuovo loro, interessatissimo.
Non ha abbaiato al cane successivo. Si è avvicinato a quello dopo. Si è fatto annusare da due beagle.

E stasera... il miracolo: attraversiamo un parco e ci apprestiamo ad andare nell'altro (nel mio ridente paesello ce ne sono due), ma Argo si impunta. Non vuole uscire. Alzo lo sguardo ed eccoli, trotterellando di gran carriera, arrivano i due beagle di ieri, Maya e Snoopy.
Argo aspetta che arrivino e, neanche a dirlo, inizia ad abbaiare. Loro lo ignorano. Contrariato, tira un po' il guinzaglio per avvicinarsi a Maya. Lo lascio fare. I due si annusano e sua grazia, finalmente, si degna di muovere allegramente l'adorabile codina arricciata che madre natura gli ha donato. Una volta sola, eh, che vi pensate? Che lui è un Akita, ha una dignità da proteggere.
Almeno per altri dieci minuti. Sì, perché ha un certo punto non si sa perché, non si sa per come, s'è sbloccato e ha cominciato a corricchiare dietro a Maya. Faceva gli agguati, le saltava addosso. Ha provato a giocare anche con Snoopy, ma non ha riscosso molto successo visto che è stato bellamente ignorato. Ma non importa, a lui andava bene così.
E anche a me.
Ha leccato le mani della proprietaria dei beagle, si è fatto accarezzare da un bambino (a dirla tutta ha anche abbaiato per tutto il tempo al padre del suddetto bambino, ma nella vita non si può avere tutto), ha annusato, tutto interessato, un Jack Russell. E, udite udite, ha fatto pipì nell'erba del parco (fare pipì è segno di tranquillità, significa che il cucciolo è a proprio agio, infatti prima di oggi si era lasciato andare solo sull'asfalto e perché, si vedeva, non ce la faceva proprio più a tenerla).
Nella mia testa, intanto, un coro di angeli intonava inni celestiali.

E insomma... mi emoziono perché il mio cucciolo fa pipì al parco. 
Se non miglioro entro un mese siete tutti autorizzati a chiamare la neuro.


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